Le memorie sensoriali

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In realtà le ricerche condotte dagli specialisti del settore dimostrano come memorie di eventi traumatici unici come l’attentato alle Torri gemelle seguono i meccanismi di funzionamento delle memorie più comuni. Illuminante da questo punto di vista è il titolo di un recente lavoro dei più importanti esperti di memorie: “Ordinary memory processes shape flashbulb memories of extraordinary events: a review of 40 years of research6” (Processi di memoria ordinaria che trasformano in memorie flashbulb di eventi straordinari: una revisione di 40 anni di ricerca).

Altri studiosi vanno in questa direzione, Hirst, insieme a Alin Coman, all'Università di Pittsburgh e David Manier alla City University di New York, hanno studiato l'effetto delle conversazione sui ricordi dell'11 settembre.

Hanno chiesto ad un gruppo di persone che hanno vissuto nell'area di New York l'11 settembre 2001 di compilare un questionario su quello che si ricordavano di quel giorno.

Entro una settimana dall'attacco dell'11 settembre 2001, un gruppo di ricercatori di tutto il mondo hanno distribuito un sondaggio che chiedeva le circostanze in cui gli studenti hanno appreso l'attacco (le loro memorie flashbulb ) e i fatti circa l'attacco stesso (le loro memorie di eventi ). Le indagini di follow-up sono state distribuite 11, 25 e 119 mesi dopo l'attacco. Lo studio, dunque, esamina la conservazione di memorie flashbulb e memorie di eventi con una ritenzione sostanzialmente più lunga rispetto a qualsiasi precedente studio utilizzando una metodologia di test-retest, che consente lo studio di tali ricordi a lungo termine. Fu riportato un rapido decadimento sia di memorie flashbulb, che memorie di eventi entro il primo anno, non cambiando significativamente anche dopo un ritardo di 10 anni. Nonostante la rapidità iniziale di dimenticanza, la fiducia rimase alta durante tutto l'anno e nel periodo successivo. Sono stati individuati cinque fattori che possono influenzare la consistenza della memoria flashbulb e la memoria degli eventi e sono: a) attenzione ai media, b) quantità di discussione, (c) residenza, d) perdita e / o disagio personale, e (e) intensità emotiva. Dopo 10 anni i risultati suggeriscono che anche i ricordi traumatici e quelli che implicano una compromissione dell’identità collettiva possono essere incoerenti nel tempo.

Poiché le persone ripetutamente parlano a vicenda di esperienze condivise (come l'11 settembre) e gran parte di ciò che si fanno nel corso della giornata comporta l'interazione con gli altri, inevitabilmente si innesca in modo automatico una sorta di rielaborazione e dimenticanza collettiva che forma le memorie congiunte. "Quello che la gente dimentica in comune è anche una funzione di quello che ricordano in comune", dice Coman. Altre pratiche di comunicazione, come quelle propagate attraverso i media, possono influenzare sia la memoria individuale che quella collettiva (W.Hirst).