Riconoscimento di persona sulla base della voce
Il riconoscimento di persona sconosciuta esclusivamente in base alla voce e senza indizi visivi
In alcune situazioni il riconoscimento di persona da parte del testimone non viene effettuato sulla base del riconoscimento della faccia ma sulla base del riconoscimento della sua voce (il testimone non vede quindi la persona in faccia ma sente solamente la sua voce).
Le ricerche che verificano in laboratorio, in condizioni controllate, il livello di accuratezza del riconoscimento di persona sulla base della voce hanno messo in evidenza, in generale, un livello di accuratezza piuttosto basso. Le percentuali di accuratezza nell'identificare una voce fra diverse alternative sono variabili da ricerca a ricerca ma comunque sistematicamente si collocano al di sotto del 25%. Questo significa che un soggetto su quattro è in grado di identificare correttamente la voce sentita in precedenza all'interno di una sequenza di voci di soggetti mai sentiti del medesimo genere (maschio o femmina). In alcuni casi le percentuali di accuratezza non raggiungono il 10%.
La percentuale di falsi allarmi (identificazione di una voce che non corrisponde a quella presentata) è estremamente elevata nei voice line-up privi della voce bersaglio. In altri termini vengono fatte sentire delle voci ma non quella da riconoscere con il risultato che oltre il 90% dei soggetti dice di aver sentito una voce mai in precedenza sentita.
L’utilizzo di riconoscimenti di persona basati sulla voce dovrebbero essere accuratamente ponderati tenuto conto della quantità di variabili che possono influenzare l’accuratezza del riconoscimento stesso e tenuto conto che gli esperimenti di laboratorio sono condotti in condizioni controllate che raramente sono sovrapponibili alle situazioni reali.
I fattori che influenzano il riconoscimento esclusivamente in base alla voce sono:
la familiarità. In uno studio sono state raccolte le accuratezze nel riconoscimento di voci di persone con diverso livello di familiarità. I risultati evidenziano un chiaro effetto della familiarità. Nel caso di familiari la voce identificata era corretta l’85% delle volte, accuratezza che scendeva al 49% per le voci meno familiari.
la durata dell'esposizione, il tempo che il testimone ha potuto sentire la voce che poi andrà, in ipotesi a riconoscere (30 secondi oppure una ora)
intervallo di ritenzione , l’intervallo di tempo intercorrente fra momento della percezione della voce e il suo riconoscimento (immediato o dopo un mese di tempo?)
incertezza nell'attribuzione del nome
grado di attenzione. Più attenzione c'è meglio è. In questo caso è bassa e c'è l'effetto arma che distrae il soggetto e riduce l'accuratezza
peculiarità della parola, esempio balbuzie
accenti non familiari, in questo caso vale la regola che la capacità di identificare una voce familiare è massima se ha il medesimo nostro accento e minima se è accento esotico. Il testimone che sente una persona parlare giapponese avrà difficoltà nel riconoscere la voce della persona giapponese a lei nota
Quindi il massimo della accuratezza nel riconoscimento di una persona solamente in base alla sua voce sarà massima per persone estremamente familiari (es. Padre o figlio), che sono state sentite per lungo tempo senza sorgenti ambientali di distrazione e sono state riconosciute prontamente ed immediatamente senza incertezza.
L’accuratezza minima si avrà per voci non familiari, sentite per poco tempo (es. una, due frasi), riconosciute in situazioni distraenti (ad esempio con l’attenzione catturata da un’arma) in modo incerto e dopo un intervallo di tempo (e non immediatamente).
