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Motivazione e ricordo

Motivazione e ricordo

Nella letteratura psicologico-giuridica clinica il concetto di attendibilità viene considerato secondo due dimensioni: quella dell’accuratezza e quella della credibilità. L’accuratezza riguarda la valutazione delle competenze di base del soggetto e, in particolare, la percezione, la memoria e il linguaggio; ma valuta anche quanto e come la testimonianza sia accurata, precisa, dettagliata e coerente sotto il profilo delle competenze/capacità di memoria e di percezione da parte del soggetto. La credibilità attiene agli aspetti motivazionali della testimonianza e consiste nel valutare eventuali ragioni o fonti di influenzamento che possono avere orientato le dichiarazioni rese.

Uno dei principi giuridici più importanti in tema di valutazione della testimonianza è il grado di interesse che il testimone ha nel destino del processo. Ecco quindi che il resoconto di una moglie chiamata a testimoniare dalla difesa a favore del marito viene valutata come evidenza più debole rispetto ad un soggetto estraneo alla famiglia. Questo perchè si ritiene che l’essere interessati possa rendere la testimonianza meno accurata o più influenzata dagli interessi sottostanti.

Le motivazioni che influenzano il ricordo possono essere molto vaie (economiche, affettive etc.). Particolarmente insidiose sono le motivazioni interne al testimone stesso legate ad esempio alla autostima. Fortunatamente sono state condotte delle ricerche su casi giudiziari reali nei quali il racconto del testimone effettuato al processo poteva venire confrontato con delle audioregistrazioni riferite ai fatti sui quali veniva effettuata la testimonianza. In questo modo è stato possibile confrontare quanto veniva raccontato con quanto era effettivamente accaduto e di conseguenza verificare l’accuratezza del ricordo del testimone in una situazione reale.

Il caso forse più famoso è quello della testimonianza del consigliere di Nixon John Dean davanti alla Commissione di indagine del congresso americano nel contesto del processo Watergate (scandalo che ha visto i Repubblicani coinvolti in azioni destabilizzanti nei confronti della campagna presidenziale dei Democratici).

John Dean era stato testimone di conversazioni con il presidente Nixon e ha deposto come testimone nell'inchiesta sullo scandalo Watergate che, come sappiamo, fu all'origine delle dimissioni del presidente Nixon. Quando ha deposto Dean non sapeva che i suoi incontri con il presidente erano stati registrati e che le registrazioni sarebbero state rese disponibili poco dopo.

Neisser (1981) ha effettuato uno studio sistematico confrontando quello che John Dean ricordava con quanto effettivamente è stato detto nelle conversazioni con il Presidente che venivano registrate.

La testimonianza di Dean fu molto dettagliata tanto che la stampa lo battezzò con il termine di "uomo con il registratore nella testa".

Confrontando quello che ha detto nella deposizione con quanto effettivamente accaduto Neisser (1982) ha potuto ricavare le distorsioni del ricordo di John Dean. I risultati dell'analisi condotta da Neisser dimostrano come le distorsioni fossero guidate da un bisogno di Dean di ritagliarsi un ruolo centrale nella vicenda, ruolo che invece non emergeva dalla oggettività delle registrazioni.

Motivazione e ricordo

giuseppe.sartori@unipd.it

Incoerenza ed accuratezza

Incoerenza ed accuratezza

L'aggiunta di dettagli

L'aggiunta di dettagli